Cartomanzia

Cos'è e come funziona la cartomanzia

La cartomanzia è la pratica divinatoria per interpretare, mediante l’uso di carte disegnate apposta o normali carte da gioco, il futuro, così come anche passato e presente. La parola deriva, come è facile comprendere, da carta, di cui prima abbiamo spiegato cosa siano e μαντεία (manteia), ossia interpretare il futuro. La cartomanzia è praticata dai cartomanti, dal greco μάντις (mantis), ossia “indovino”.

Il principio della cartomanzia è molto semplice, anche se essere un buon cartomante non lo è affatto. Il cartomante stende un certo numero di carte, in base al tipo ed al metodo che usa, sul tavolo e dalle carte uscite, dalla loro posizione nel quadro generale e rispetto a quelle che la precedono e seguono, riesce a definire cosa è accaduto o accadrà in base ad una domanda che gli viene posta.

Il mazzo di carte più usato dai cartomanti sono i Tarocchi, carte disegnate apposta con simboli molto elaborati che danno il significato alla carta. Ogni carta ha diversi significati, in base alla posizione assoluta e alle altre vicine. La bravura del cartomante è quella di saper leggere il giusto significato tra quelli possibili.

La bravura maggiore del cartomante, però, è quella di aiutare la persona a raggiungere una precisa meta, a suggerire il modo migliore per risolvere la situazione che crea disagio, migliorando l’ascolto di sé, ma precisando che ognuno di noi è artefice del proprio destino.

Storia dalle origini ad oggi

La cartomanzia non ha origini molto lontane, anche se all’inizio dell’ottocento occultisti ed esoteristi diffusero la credenza che sin dal tempo degli antichi egizi se ne facesse già uso. Non è così. Solo nel ‘500 si ha notizia di un libretto tedesco che, in unione a delle carte di seme tedesco, senza figure o simboli, dava al richiedente una predizione abbastanza generica di una sorte avversa o favorevole, ma senza nessuna specificazione o dettaglio.

Anche in Italia, sempre nel ‘500, viene dato alle stampe a Forlì un libretto differente per metodologia da quello tedesco ma uguale nel risultato. Chi voleva un responso sulla sorte di una situazione poteva scegliere la domanda dalle pagine iniziali del libro, girare a caso delle coppie di carte tra 36 a semi italiani, ancora senza figure, e leggere la risposta nelle pagine delle risposte del libretto.

Solo nel ‘600 escono le prime carte con figure e semi francesi. Le carte contenevano il testo del responso o l’indicazione di girare un’altra carta esplicativa. Niente a che vedere comunque con la cartomanzia moderna. Questa possiamo datarla alla fine del ‘700 quando Jean-Baptiste Alliette, con lo pseudonimo di Etteilla, spiegava come usare le carte da gioco francesi per predire il futuro.

La nascita reale della cartomanzia moderna in Francia viene però messa in dubbio da un documento custodito nella biblioteca universitaria di Bologna che descrive sinteticamente i significati di alcune carte del Tarocchino bolognese.

Ma è nell’800 che la cartomanzia moderna ha realmente inizio con M.lle Lenormand, famosissima tra gli addetti ai lavori, perché consultata dai potenti dell’epoca, la prima moglie di Napoleone in primis. Da lei viene il nome delle Sibille di Lenormand, non direttamente disegnate da lei e postume, ma molto usate oggi per le predizioni dai cartomanti.

Il principio della cartomanzia moderna si basa sul fatto che quello che ci circonda, che accade intorno a noi, è lo specchio di quello che c’è nell’universo metafisico. Questo per gli occultisti. In realtà la cartomanzia non si interessa più di tanto degli aspetti metafisici o filosofici, ma sulla capacità di chi legge le carte, del cartomante cioè, sul suo intuito e capacità percettiva di interpretare le carte che sono uscite, i loro simboli, adattando i vari significati che ciascuna ha carta alla domanda del richiedente.

Il bravo cartomante, quello davvero empatico, riesce addirittura a ricavare dalle carte che escono nella stesa, così si chiama la loro disposizione sul tavolo, anche particolari aspetti della personalità di chi gli sta davanti e riesce a dare risposte che siano in sintonia con quello che poi il consultante dovrà fare per risolvere il problema che sente gravargli addosso.

Un doveroso cenno nella storia della cartomanzia dalla nascita ad oggi va fatto per la cultura Gitana, anche se non ci sono date specifiche di inizio. Elementi comuni originari da diverse culture sono alla base della loro arte della cartomanzia. Questi elementi erano assorbiti grazie al loro stile di vita errante e hanno creato la loro cultura nella preveggenza.

D’altra parte è di comune credenza che queste popolazioni nomadi abbiano una particolare predisposizione alla predizione del futuro tramite la lettura delle carte. Non c’è un mazzo di carte univoco della cartomanzia della Zingara. Questa arte veniva tramandata oralmente da chi la praticava al membro più giovane e dotato della famiglia, per far continuare la tradizione. Spesso le carte erano disegnate a mano dal cartomante ed erano di specifica appartenenza alla famiglia, non all’intero gruppo di zingari.

Tipologie di mazzi di carte

La cartomanzia moderna utilizza mazzi di carte molto diversi tra loro, pur arrivando allo stesso risultato. Abbiamo già parlato di come fino a non molto tempo fa si utilizzassero in ogni nazione carte da gioco senza figure, ma con i soli semi diversi per tipo. La pratica della cartomanzia con le carte da gioco è rimasta.

In Italia molti cartomanti usano le carte napoletane, le piacentine o le carte con cuori, quadri, fiori e picche, così come nel resto del mondo i cartomanti usano le carte da gioco delle proprie nazioni. Ci sono poi i mazzi disegnati apposta, diversi per stile e simboli raffigurati. Tra questi spiccano le Sibille Italiane, o anche dette La vera Sibilla, le parigine, le Sibille di Lenormand, di cui abbiamo parlato prima e le Zigane, che sono perlopiù utilizzate nel mondo di lingua tedesca. Di certo il mazzo che più viene usato dai cartomanti sono i Tarocchi, i più conosciuti anche dai non addetti ai lavori.

Tarocchi: le carte più utilizzate

Una breve introduzione dei Tarocchi e perché sono le carte più utilizzate è d’uopo. Nella storia della cartomanzia abbiamo spiegato come queste carte siano arrivate dopo le altre usate agli albori. Sicuramente non sono frutto di una sola persona ma del sapere e della cultura di più persone attraverso gli anni.

Non sarebbe stato possibile ad una sola persona creare carte così ricche di colori, simboli e significati ma sono sicuramente l’insieme di tanto sapere tramandato da molte persone. I Tarocchi di Marsiglia sono il mazzo più famoso, ma a ruota seguono i tarocchi di Rider Waite.

Entrambi i mazzi di tarocchi sono composti di 78 carte, 22 Arcani Maggiori e 56 Minori. I simboli raffigurati nei due diversi mazzi non sono del tutto simili, ma nomi e significati corrispondono. Sono le carte più utilizzate nella cartomanzia soprattutto perché offrono a chi le sa leggere la possibilità di interpretare la risposta in base ai dettagli della carta.

Ognuna di queste carte è una frase completa che spiega la domanda e dà le informazioni sulla soluzione del problema. E’ chiaro che ci vogliono anni di studio e di pratica per arrivare a leggere la frase giusta, e solo i migliori cartomanti lo fanno con estrema precisione.

Cartomanzia di oggi: come si è evoluta

La cartomanzia è sempre stata praticata di persona, il cartomante ed il richiedente, uno di fronte all’altro, in uno studio appositamente attrezzato, nella cucina di casa o per strada stendendo le carte su un banchetto. In qualunque luogo o struttura sia stata praticata la sostanza non è cambiata da quando questa pratica è entrata in uso.

Il modo in cui invece è cambiata dipende dalla tecnologia che ha aiutato sia cartomanti che clienti a poterla praticare o usufruire in maniera più comoda. Oggi il modo più diffuso di avere un consulto di cartomanzia è al telefono.

È vero, non ci si guarda più negli occhi, ma forse è anche meglio perché questo evita che personaggi poco professionali ma in grado di leggere gli atteggiamenti del corpo e l’espressione del viso possano spacciarsi per cartomanti bravi e seri quando invece sono solo dei lestofanti. Fortunatamente è possibile evitare queste persone imparando a riconoscere un cartomante vero da uno falso.

Gli inganni erano all’ordine del giorno quando il consulto era di presenza. Oggi, solo i cartomanti al telefono veramente bravi, quelli che sanno cosa leggono nelle carte e lo riportano in maniera chiara e comprensibile hanno successo. Non cambia la sostanza, come dicevo, ossia che tramite la lettura delle carte il cartomante può rispondere e suggerire anche un modo per risolvere problemi che altrimenti possono sembrare insormontabili.

La cartomanzia è lecita? Come viene considerata dalla legge

Quando la cartomanzia veniva praticata nelle strade molti cartomanti venivano arrestati con l’accusa di cialtroneria. L’art. 121 T.U.L.P.S. (R.D. n. 773/1931 insieme con l’art. 231 del relativo Regolamento di esecuzione (R.D. n. 635/1940), vieta espressamente il mestiere di ciarlatano.

In poche parole la cialtroneria, che viene punita dalla legge, è il comportamento di coloro che speculano sulla credulità altrui o su altre debolezze e stati d’animo di disperazione per trarne profitto illecitamente. Anche i cartomanti, o meglio, quelli presunti tali, rientrano in questa categoria se si comportano da cialtroni.

Neanche oggi c’è una legge che regola questo mestiere, ma c’è il concetto di liceità a definire chi opera nell’ambito della legalità o no. Questa linea tra legale ed illegale è definita dal compenso che viene richiesto dal cartomante e dalla soddisfazione del cliente. In pratica la cartomanzia viene trattata come un servizio, lecito se ha il giusto prezzo, illecito se non viene erogato correttamente, se tende ad ingannare e ha un costo spropositato al servizio stesso. La spiegazione più dettagliata la si trova consultando la sentenza del Consiglio di Stato, sez. III, 1 luglio 2020, n. 4189.

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