L'Eremita nei Tarocchi

Significato della carta dell'Eremita

L'Eremita nei TarocchiL'Eremita è la carta che prendiamo oggi in esame fra i tarocchi per carpirne il significato. Iniziamo a capire cosa c'è dentro la carta. Poche immagini ben definite ed evocative. Un uomo che si trova sulla cima di una montagna. Completamente vestito di grigio, un bastone per aiutarsi nel cammino ed una lanterna per vedere questo cammino, per non percorrere la strada al buio.

La carta è scarna ma piena di simboli esoterici, come piace tanto a Rider Waite. La stella a sei punte che si nota all'interno della lanterna, la stella di Davide, noto simbolo dell'ebraismo. E' la stella che illumina la strada di questo personaggio. La stella, come tutti sanno, è formata da due triangoli sovrapposti e ruotati di 90°. Il triangolo che sta sopra, quello maschile, rappresenta l'elemento fuoco, quello sotto, femminile, è la rappresentazione dell'acqua.

L'Eremita, nel panorama, percorre le stesse strade del Matto. Anche lui su una montagna con uno sfondo di altre montagne innevate. Il Matto, l'eterno bambino che vuol fare il salto e lasciare i monti alla ricerca del suo percorso. L'Eremita, che il cammino lo ha già intrapreso e ne è a metà, sta bene dov'è. La saggezza acquisita nel percorso gli consente di rimanere da solo senza soffrire di solitudine.

Un ulteriore parallelismo tra l'Eremita ed un'altra carta degli Arcani Maggiori è con gli Amanti. La stella a sei punte e la carta numero VI. Questa carta pone di fronte ad una scelta, se ricordate, e l'Eremita è la scelta fatta, il risultato. In una stesa riguardante l'amore, quando esce l'Eremita il consultante è invitato a restare da solo, a guardarsi dentro. Deve avere la forza di metabolizzare che un'altra relazione è lontana o se ne verrà un'altra potrebbe essere con un uomo più maturo, più saggio di quello che si è lasciato alle spalle.

Torniamo alla descrizione generica del significato dell'Eremita. Lui ha fatto la scelta di isolarsi, di ritirarsi dal mondo per contemplare la propria esistenza, di non voler essere distratto dal momento che sta vivendo. L'obiettivo è cercare di far tesoro dell'esperienza accumulata nel corso degli avvenimenti della sua vita. In questo modo, e solo in questo, riesce ad accedere al suo "io", riesce a dare un senso compiuto alla sua esistenza.

Non teme la solitudine perché ha fatto tesoro di quello che la vita gli ha trasmesso. L'uscita di questa carta mette a disagio chi invece ha paura di restare solo, del silenzio che questo stato comporta, del doversi guardare dentro per scoprire se stessi in relazione agli altri. Sfuggono quell'inconscia consapevolezza di dover stare lì, di non dover fare nulla, come anche nella carta della Papessa si trova monito.

L'Eremita trasmette la verità interiore. Può essere interpretato in due modi. Da una parte lo possiamo identificare come se fossimo noi stessi e ricercare l'illuminazione dentro di noi. Dall'altra può essere il guru, la guida spirituale alla scoperta di noi stessi. Carta numero IX, come il segno zodiacale della Vergine, che la carta rappresenta. L'elemento è la terra. Le parole chiave sono isolamento, solitudine, vivere con se stessi, introversione, riservatezza, saggezza e maturità.

I significati della carta che esce al dritto in parte li abbiamo già detti. C'è da aggiungere che va seguito un comportamento esterno oculato, bisogna distaccarsi dal mondo vissuto fino a quel momento, trovare il modo di vivere più ad ampio respiro e prestare attenzione alle proprie sensazioni, questo per abbracciare la strada della propria interiorità. Un isolamento psicologico che serva a prestare maggiore attenzione a se stessi. L'Eremita ha già la sicurezza in se stesso, non ha bisogno degli altri. E' un individuo maturato, un'autodidatta dell'autostima, ha accumulato delle conoscenze, è aperto, è saggio, è una persona in grado di sfruttare al meglio le sue capacità e potenzialità.

Se la carta dell'Eremita esce al rovescio, il consultante nei tarocchi on line viene riportato nel mondo caotico. Vuol significare che non si è ancora pronti a vivere la solitudine in maniera positiva. Non si è ancora compreso che non bisogna aver paura di stare da soli, non se ne apprezzano i vantaggi quale non rendere conto a nessuno delle proprie azioni, avere delle fantasie e poterle vivere in pace senza nessuno che te le castri. L'essere ancora nel mondo, in mezzo al frastuono del niente, vuol dire avere bassa autostima e scarsa capacità di indipendenza. Al rovescio non si ha voglia di crescere, come Peter Pan il gioco è l'unico interesse, si rifuggono le responsabilità e saggezza e maturità sono parole blasfeme perché significano impegno.